

Riconoscimento e rispetto della Cittadinanza Italiana. Stop ad essere considerati "immigrati" in Patria.
22 luglio 2014
Ciao!
Ho lanciato la petizione "Giorgio Napolitano, Matteo Renzi, Ministero dell'Interno, Rosario Crocetta, Enzo Bianco: Riconoscimento e rispetto della Cittadinanza Italiana. Stop ad essere considerati "immigrati" in Patria." e ho bisogno del tuo aiuto per diffonderla.
Puoi prenderti 30 secondi per firmare? Ecco il link:
http://www.change.org/it/petizioni/giorgio-napolitano-matteo-renzi-ministero-dell-interno-rosario-crocetta-enzo-bianco-riconoscimento-e-rispetto-della-cittadinanza-italiana-stop-ad-essere-considerati-immigrati-in-patria
Ecco perché è importante:
Carissimi Italiani,
molti di Voi forse non lo sanno, siamo tutti "stranieri". Pure e soprattutto in casa nostra. Diveniamo cittadini italiani solo quando dobbiamo pagare le tasse. Questa, purtroppo, l'amara realtà. Comprovata con esperienza diretta. Sono Giusy Cantone, giornalista professionista e cittadina italiana, almeno questo è quanto riporta il passaporto. Lancio questa petizione perché ritengo sia necessaria una presa di posizione da parte di tutti “Noi Italiani”. Più volte nel trattare il problema immigrazione, anche nel mio lavoro, mi sono ritrovata di fronte al dilemma dell'uso dei termini più o meno corretti e impropri volti a non denigrare l'identità dell'individuo. Con grande rammarico, scopro per caso che per il nostro Stato Italiano siamo tutti "stranieri". A differenza di quelli provenienti da altri Paesi, se nati in patria non ti spetta nulla. La cittadinanza italiana, così come la nostra Carta Costituzionale viene violata e non rispettata. Riporto il caso per cui chiedo la vostra firma. Una cittadina italiana facente richiesta di un cambio di residenza dal Comune di Augusta, provincia di Siracusa, a quello di Catania, scopre di essere "immigrata". Il modulo che il Comune le fa sottoscrivere riporta in oggetto: Comunicazione di avvio di procedimento anagrafico di immigrazione su richiesta di parte ( art.2 241/1990 e succ. modifiche). Poco importa che il cambio di residenza stia avvenendo all'interno della stessa Regione, in questo caso la Sicilia. E non importa affatto che la richiedente risulti essere nata proprio a Catania. Il dato di fatto è che la stessa è considerata comunque "immigrata". Andando a ricercare sul dizionario, il termine "immigrato" indica: "Trasferirsi in un paese diverso dal proprio o in una regione del proprio paese diversa da quella in cui si è nati, per svolgervi un’attività lavorativa". Secondo il significato dell'uso di "immigrato" il documento proposto dal Comune lede, quindi, palesemente, la figura della richiedente e ne viola il diritto identitario. Allargando la ricerca a livello internazionale non esiste una definizione condivisa dei termini ‘‘immigrato’’ o ‘‘immigrazione’’. Anche all’interno dell’Unione Europea gli Stati Membri propongono diverse definizioni e sistemi di categorizzazione. Nonostante ciò, molte organizzazioni internazionali hanno individuato elementi o caratteristiche che devono necessariamente essere presenti per permettere il legittimo uso dei termini ‘‘immigrato’’ o ‘‘immigrazione’’. Questo termine si riferisce pertanto agli individui – e ai loro familiari – che si spostano in un’altra regione o in un altro paese per migliorare le loro condizioni materiali o sociali e di conseguenza migliorare la prospettiva di vita per se stessi o per la loro famiglia. Anche se volessimo considerare corretta questa interpretazione, la richiedente non essendosi spostata di Regione non può e deve essere definita "immigrata". Nel dettaglio, secondo la definizione di ‘immigrato’ adottata nel progetto E-DRIM, un immigrato è una persona che:
1. si è spostata in uno stato di cui non è cittadino con l’obiettivo di stabilirvisi;
2. lo ha fatto con l’obiettivo di lavorare (e/o di intraprendere un percorso di apprendimento formale) o
3. appartiene alla famiglia di una persona che soddisfa una condizione specifica(2);
4. ha intenzione di restare per un periodo superiore ai 12 mesi;
5. ha un qualche livello di qualifica;
6. non cerca asilo per motivi politici, religiosi o altro.
Da più fronti le battaglie contro il razzismo e per la rivendicazione dei diritti degli immigrati e dei loro figli nati e cresciuti in Italia raccomandano l'uso del non dire ‘‘immigrato’’, è meglio ‘‘migrante’’; sarebbe più consono dire ‘‘non comunitario’’ e non ‘‘extracomunitario’’.
Il tema immigrazione associato ai temi della sicurezza del Paese e della paura dei cittadini verso questi stranieri ‘‘invasori’’ delle nostre terre e attentatori delle nostre tradizioni, della nostra cultura e soprattutto della nostra serenità ha visto nel corso degli anni un mutamento nelle politiche di accoglienza e di riconoscimento verso gli "altri". Peccato che gli italiani non siano resi conto che in realtà i primi “stranieri’’, “immigrati” sono proprio loro. L'Unità d'Italia è stato un appannaggio della storia. Spostarsi anche solo da una Regione all'altra comporta il titolo di “immigrato”. Agli Italiani dovrebbe bastare che in Italia la festa dell'Unità riconosciuta e contemplata il 17 marzo? Nel caso specifico, sottolineo e ripeto, il diritto di essere cittadino italiano non è stato riconosciuto all'interno della stessa Regione di appartenenza. Una vergogna tutta italiana. Eppure gli italiani sono stati rimproverati di essere razzisti senza avere la consapevolezza che l'uso distorto di immigrazione e dei diritti ha colpito, in primis, loro stessi, in quanto cittadini italiani.
Rivolta leggere e sentire le campagne portate avanti dalle associazioni, dai sindacati e dai partiti più sensibili al tema, le proposte di legge popolari e altre iniziative sulla cittadinanza e sui diritti degli immigrati. Se sei italiano e vuoi aver riconosciuto i tuoi diritti di cittadino e non di "immigrato" firma la petizione. Diciamo basta a politiche contro Noi stessi. Rivendichiamo il rispetto del nostro status di "cittadini italiani". Stop all'ipocrisia dilagante sul problema integrazione/interazione e intercultura se prima non viene riconosciuto, in primis, il diritto inviolabile del cittadino italiano di appartenere allo Stato. Stop ai palinsesti televisivi, alle pagine dei giornali, alle campagne elettorali che etichettano gli italiani contrari all' accoglienza e all'integrazione. Gli Italiani chiedono di essere Italiani. Il Governo prima di tutelare i nuovi arrivati, si preoccupi di riconoscere e rispettare i suoi cittadini.
Firmate se volete un Governo che riconosca, rispetti e tuteli, concretamente, i vostri diritti identitari.
Puoi firmare la mia petizione cliccando qui.
Grazie!
Giusy Cantone
© Copyright 2014 by Giusy Cantone