

Inchiesta sui "Cervelli in fuga". A Londra, alla ricerca degli italiani che hanno costruito lì il loro futuro
05 marzo 2014
Dai dati e dalle cifre, relative alla fuga dei cervelli dall’Isola più grande del Mediterraneo, resi noti dal rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla, l' inchiesta "Cervelli in fuga" di Giusy Cantone On Air, partendo dall'estremo sud della Penisola, andrà alla ricerca dei siciliani approdati a Londra con l'aspettativa di un futuro forse più promettente e consono agli studi seguiti. Cinquemila sono i giovani laureati, ricercatori e studenti che hanno concluso il ciclo di studi e che hanno lasciato la Sicilia. Per ognuno di loro, l'Isola ha speso circa 250 mila euro. Moltiplicando i due dati, 250 mila e 50 mila, il totale è di un miliardo e 250 milioni. " Una perdita secca, uno spreco di risorse - afferma Lagalla -. Una scelta non imputabile alla corruzione, al crimine o alla voglia dei siciliani di nuove avventure. I giovani se ne vanno perché non ci sono opportunità di lavoro o perché le proposte di lavoro che la Sicilia offre non corrispondono alle attitudini, alle ambizioni, ai bisogni né dei ragazzi né degli adulti".
Dati preoccupanti che non interessano solo la Sicilia. In continua crescita il numero degli italiani che la lasciano l'Italia per trovare migliori opportunità di lavoro, meritocrazia e stipendi più alti. Dall’Ecuador alla Cina, passando per gli Stati Uniti e l’Unione Europea. Molti dei ‘cervelli in fuga‘ sono ricercatori, accademici e professionisti. Ma non solo. C’è anche chi ha deciso di lasciare l’Italia semplicemente per trovare migliori opportunità di lavoro e stipendi più alti. Ad accomunarli, dalle Alpi alla Sicilia, l’esigenza di vivere dove merito e competenze sono valorizzati, a scapito di raccomandazioni e burocrazia, e dove reale è la possibilità di creare un futuro per i propri figli.
© Copyright 2014 by Giusy Cantone