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Dalla strage dell'Italicus all'Italicum

21 gennaio 2014

 Vi propongo questa lettura su Formiche:"L’Italicum, come è stato definito, è un polpettone di difficile leggibilità e digeribilità. Personalmente considero abbastanza stucchevoli e fasulle le attese miracolistiche sulla legge elettorale: non è sulle alchimie normative che si può inventare una stabilità che non c’è o un bipartitismo al quale gli elettori si mostrano riottosi".

A voi i commenti, ma prima, voglio  fornirVi una mia personale chiave di lettura sull' Italicum. Avete mai sentito parlare di IUS ITALICUM? E' una locuzione usata in Roma nell'ultimo secolo della Repubblica e nei primi dell'Impero per designare privilegi accordati specialmente a coloniae civium romanorum e anche a comunità provinciali, cioè fuori d'Italia. Queste concessioni furono usuali soprattutto dall'epoca di Augusto a quella di Settimio Severo; posteriormente perdettero d'importanza a causa della quasi completa equiparazione della posizione giuridica dell'Italia a quella delle provincie. Il ius italicum era concesso dall'imperatore e comprendeva: a) la possibilità di avere il dominium ex iure Quiritium sul suolo provinciale; b) probabilmente, privilegi nel diritto delle obbligazioni (così per Costantinopoli è attestato da Sozomeno, c) esenzione dalle imposte fondiarie e di capitazione, d) esenzione dall'obbligo di alloggiare truppe; e) infine, le civitates godenti il ius italicum non erano sottoposte alla vigilanza amministrativa del governatore della provincia, salva beninteso la sua normale competenza in materia giudiziaria.

Che dire? Se il voto Italicum  è ius=diritto per l'Italia..........   

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